lunedì 25 novembre 2019

LO SCIALLE DI GALATEA

Manifestazione acese e dei comuni viciniori contro la violenza alle donne

domenica 24 novembre 2019

LO SCIALLE DI GALATEA

Manifestazione acese contro la violenza alle donne presso la sala anticonsiliare di Acireale. Rappresentativo dell'evento, quest'anno, lo scialle perchè è l'elemento che, più di ogni altro, esprime la sicilianità delle donne.
Presenti, oltre al sindaco Stefano Alì, gli assessori di riferimento dei comuni viciniori. Per Acireale Palmina Fraschilla, per Aci Bonaccorsi Graziella Messina, per Aci Catena Emilia Grimaldi, per Valverde Maria Carmela Grammino. Presente il presidente del consiglio comunale Sonia Abotto.
Presente, anche, numerosi componenti del direttivo Università Popolare "G. Cristaldi" assieme al presidente Angelo Pagano.

domenica 17 novembre 2019

Lo Scialle di Galatea

Giornate contro la violenza sulle donne

Carmela Tuccari Gocce/Gouttes

Presso la sala Costarelli di Acireale presentato il nuovo libro di poesie di Carmela Tuccari "GOCCE"
Le poesie di Carmela Tuccari sono un regalo per il lettore perché brevemente ed in modo completo e concreto ci racconta la vita quotidiana, i pensieri, i colori e il passare delle stagioni.

martedì 12 novembre 2019

Hotel Trinacria

Ma quanti buoni ingredienti sono stati usati per rendere unica la serata trascorsa ieri in onore di Hotel Trinacria??? I più buoni, i più profumati, i più invitanti, ingredienti di qualità che hanno dato vita ad una ricetta chiamata Condivisione.
Fra questi la voce calda e fraterna dell'amico Nuccio.. le musiche coinvolgenti del caro Franco Pulvirenti e dei suoi Brothers, Rosario ed Emanuele.....la bravura di Donatella, che con le sue letture ci ha conquistati tutti.... l'eleganza ed il carisma della cara Gabriella Puleo... il sorriso, la solarità di Mariella Di Mauro e la trama affascinante del suo libro.... la simpatia e l'unicità del Professor Angelo Pagano che con simpatia ci ha tenuto tutti sull'attenti.... e poi l'affetto degli amici cari che hanno preso parte all'evento.... i dolci buoni preparati con amore, i brindisi, le rose, i sorrisi, gli abbracci e la voglia di stare bene tutti insieme. GRAZIE❤️GRAZIE❤️GRAZIE❤️

domenica 10 novembre 2019

Adriano Di Gregorio

Festa di Matrimonio Algra Editore
Presentato sabato 9 novembre il nuovo giallo di Adriano Di Gregorio ambientato ad Acireale alla Mondadori book store di Acireale.
link di acquisto: https://www.mondadoristore.it/La-festa-di-matrimonio-Adriano-Di-Gregorio/eai978889341331/#galleria

venerdì 1 novembre 2019

Origine dei Cognomi nel Medioevo

Da sempre gli esseri umani hanno cercato di vivere aggregandosi, anche quando nel Paleolitico erano ancora nomadi, vivevano in gruppi ed insieme combattevano le belve o le cacciavano per sfamarsi. Famosa la frase di Aristotele (IV sec. a. C.) che definiva l’uomo un animale sociale, cioè fatto per vivere con gli altri, formarsi una famiglia, vivere in gruppo e riuscire ad identificarsi dagli altri. Proprio per distinguersi ad un certo momento cominciarono a darsi dei nomi che, inizialmente, presero ispirazione dalla natura: orso, cane, montagna, lupo…e nascono così i primi identificativi. L’identificativo, naturalmente, sarà più semplice se il gruppo a cui si appartiene ha dimensioni più piccole, se la comunità è più estesa gli identificativi devono essere diversificati. I romani, per esempio, quando diventano un grande popolo, hanno un forte bisogno di identificarsi con un nome proprio e con uno attribuito dalla “gens”, il loro clan di appartenenza.
Nell’età Repubblicana aggiunsero un altro identificativo affinché, nel caso di due individui con lo stesso nomen, quando appartenevano anche alla stessa gens, i romani aggiunsero un soprannome, cognomen, che, spesso, faceva riferimento alle caratteristiche fisiche personali e, spesso, anche ad un quarto nome: Publio Cornelio Scipione detto l’Africano. L’attribuzione partiva dal colore della pelle o dei capelli, dal suo vissuto, dal luogo di provenienza, da difetti particolari. Alla caduta dell’impero romano i barbari abbandonarono la struttura del cognome latino, si passò ad un uso di un nome subito comprensibile: Augustus – favorito da buoni auspici. Nel medioevo il nome, in prevalenza, era ispirato ai santi più noti della Tradizione. Dopo il Mille, sempre per l’influenza barbarica, si cominciò ad affiancare al nome di battesimo quello del padre (patronimico) o della madre (matronimico) mettendoli in caso genitivo: Di Marco, Di Grazia, D’Agnese, D’Agostino, Della Vedova. Queste abitudini non erano solo nostre, i britannici aggiungono son – Johnnson; le popolazioni nordiche sen o son – Johassen; gli slavi vic, ig, cic – Ivanic, Petrovic; i russi ov, spesso scritto off, – Stefanov.
Tra il secolo X e XI, l’età Comunale, ebbe la difficoltà di individuare le persone e registrarle. Da qui l’origine di molti nomi, derivati da coloro che sfuggivano dall’essere servi e andavano a vivere in città: i nomi che davano sottolineavano la loro provenienza: Dal Bosco, Del Monte, Costa, Napoli, Valle, Fiorentini; oppure provenivano dal mestiere: Barbieri, Giudici, Abate, Ferraro, Sella; o da una caratteristica personale: Mancino, Rosso, Bianchi; oppure figlio di: Pietro figlio di Leone. All’inizio, quindi, il cognome, non aveva la caratteristica dell’ereditarietà, era semplicemente un modo per differenziarsi dagli altri.
Dal Concilio di Trento i parroci ebbero l’impegno di gestire i registri con i nomi e i cognomi per evitare matrimoni tra consanguinei e quindi dal cognome si poteva attribuire la parentela.
Man mano, naturalmente, il cognome divenne un obbligo e, nel Decennio Napoleonico, assunse le caratteristiche ancora oggi in uso. Infine, un discorso a parte è quello di una categoria di persone che, essendo dei trovatelli, avevano cognomi imposti da responsabili di orfanotrofi o da parroci o suore: Esposito, Esposti, Proietti, Trovato, Ignoto, Innocenti, Diolosà; o con la denominazione dell’Istituto: Casadei, Casadidio, Della Pietà; o con nomi augurali che la carità cristiana riservava ai bimbi abbandonati: Ventura, Venturini, De Deo, Diotallevi, Sperindio, Bonaventura, Benvenuti. Oggi, in Italia, sono circa 13.000 il numero di cognomi presenti, da questi, naturalmente, sono esclusi i cognomi cambiati per errori alla denuncia o per sbagli nella trascrizione anagrafica.