lunedì 30 settembre 2019

Francesco Manna

GRAZIELLA storia di una donna guerriera e GRAZIELLA, IL GIORNO DOPO
Domenica 29 settembre presso lo store A R di via Lombardia Acireale, Gabriella Puleo ha presentato i libri di Francesco Manna: Graziella storia di una donna guerriera e Graziella, il giorno dopo. Il primo volume narra la storia di Francesco e Graziella sin da ragazzi e poi giovani innamorati e quindi sposi. Insieme la vicenda della malattia e di come Graziella l'ha combattuta con tenacia fino alla fine. Il secondo testo vede Francesco come protagonista e narra di come pian piano abbia deciso di riprendere a vivere per essere anche un buon padre. Fondamentale in questo percorso è stata la scrittura.
Padroni di casa gli eccellenti Robin Rapisarda e Angelo Russo che alla fine ha festeggiato con il folto pubblico il suo compleanno.

domenica 29 settembre 2019

#AgrigentoSicily

Agrigento, magnificenza. Buongiorno

sabato 28 settembre 2019

#LaCioccolata

Sicuramente, nessuno di noi ricorda quando ha bevuto la prima tazza di cioccolata, ma tutti attribuiamo ad essa una qualità unica, squisita, proibita, e, perché no, esaltante e afrodisiaca. Il cioccolato, che ci fa tanto sognare, è uno degli alimenti più magici: lo desideriamo come un capriccio e lo assaporiamo sempre come un frutto proibito. Certamente è un vegetale, ma, si differenzia da tutti gli altri, per la sua complessa preparazione e le cure necessarie prima che possa arrivare in bocca! La pianta del cacao vegeta spontaneamente nel bacino del Rio delle Amazzoni. Sin dal 1000 A.C., sia i Maya che gli Aztechi, preparavano una bevanda amara e piccante dalle straordinarie qualità energetiche e afrodisiache, aggiungendo ai semi di cacao pestati, il Bombace ed il peperoncino. Il cacao (Teobroma), dopo l’arrivo degli spagnoli, nel XVI secolo, venne diffuso, a poco a poco, in tutto il mondo. Nel 1519, Riccardo Cortez con pochi uomini a cavallo, animale ignoto agli aztechi, conquistò il Messico. Cortez e i suoi uomini ebbe il modo di conoscere la bevanda schiumosa e, rientrando in patria, ne parlò all’imperatore Carlo V, vantandola come la più importante risorsa alimentare del nuovo mondo e lasciando intravedere lucrosi commerci se la Spagna ne avesse mantenuto il monopolio.
Nel 1580, gli spagnoli, decisero di addolcire la bevanda (che bevevano fredda) con lo zucchero, la vaniglia e la cannella. La moda di bere cioccolata calda si diffonderà grazie agli olandesi che sin dal 1634 cominciarono a spedire, via nave, i carichi di cacao ad Amsterdam, città destinata a diventare, in breve tempo, il centro europeo del commercio del cioccolato. Nel 1652 anche l’Inghilterra richiede i carichi di cacao: tutta l’Europa è conquistata da ciò che gli aztechi chiamavano “bevanda degli Dei”. Anche la Germania, per secoli refrattaria all’influenza straniera in fatto di alimenti, la accoglie: viene servita, calda, in preziose e delicate porcellane create appositamente, e, ancor oggi note. Goethe, durante i suoi viaggi, chiederà alla moglie di inviargli il cioccolato della Maison Riquet, fondata nel 1745.
In Austria, il cioccolato assurge ai massimi onori con l’invenzione della favolosa Sacher Torte ad opera di Franz Sacher, il pasticciere di Metternich, durante il congresso di Vienna (1814-1815). Il diciottesimo secolo, libertino, frivolo e orientato verso la bellezza, celebra il cioccolato anche attraverso i versi di vari autori.

giovedì 26 settembre 2019

Giuseppina Vitale

Giuseppina Vitale Non è mai troppo tardi: il tempo è un dono prezioso
G young adult/ sick romance
Prezzo: ebook 1,99) o gratis con Kindle unlimited /cartaceo 10,00 data di uscita: 06/09/2019
Sinossi: Chi ha il cancro sa fin dal primo istante che la sua vita è appesa a un filo. Nadia ha diciassette anni quando una sera d’estate, scopre di avere una leucemia linfoblastica acuta. Sono trascorsi tre anni da quel giorno, le terapie sembrano non funzionare più, ha bisogno di un trapianto. Ivan è diventato o.s.s. dopo la prematura scomparsa della madre, decidendo così di dedicare la sua vita ad assistere i malati terminali. Durante il periodo natalizio, complice un litigio con la ragazza e la voglia di sostenere i bambini, organizzerà insieme ai ludoterapisti del reparto di onco-ematologia pediatrica una grande festa. Durante i preparativi, trascorrerà molto tempo con Nadia. Sa che la ragazza potrebbe perdere la sua battaglia da un momento all'altro eppure finisce per innamorarsene.

domenica 22 settembre 2019

#Zafferana

Presentato a Zafferana Etnea, presso la sala consiliare, Hotel Trinacria, romanzo di Mariella Di Mauro.
Un ringraziamento al comune nella veste del Sindaco Avv. Salvatore Russo, all'assessore alla P.I. Avv. Concetta Coco. Un ringraziamento particolare al Presidente del Consiglio Avv. Arianna Santanocita.
Ha dialogato con l'autrice il dott. Arturo Bizzarro, Console Onorario di Grecia. Le letture dei brani sono stati eseguiti dal dott. Antonio Grasso.

giovedì 19 settembre 2019

Rassegna Cristalli di Emozioni

Gabriella Leone
Il 5, 6 e 7 settembre, presso Palazzo Cantarella di Aci Sant'Antonio, l'ormai tradizionale rassegna di danza "Cristalli di Emozioni". Il Festival, come ormai da diversi anni, è stato organizzato da "Nuova Prospettiva Danza" a cura della maestra Gabriella Leone. Sponsor, oltre il comune di Aci Sant'Antonio, le "Acli" del territorio. La manifestazione, nelle tre serate, ha accolto diverse scuole di ballo e, i rispettivi ballerini, si sono esibiti nelle loro danze con i rispettivi costumi coreografici. Inoltre, la rassegna, per ogni serata, ha avuto ospiti d'onore che toccavano diversi aspetti della cultura. Nell'ultima serata era presente il sindaco della città Orazio Caruso. Soddisfatto il pubblico la rassegna ha dato appuntamento per l'anno prossimo.

lunedì 16 settembre 2019

Zafferana Etnea

Domenica 22 settembre nella sala consiliare di Zafferana sarà presentato Hotel Trinacria. Dialogherà con l'autrice il dott. Arturo Bizzarro console onorario di Grecia. Letture a cura del dott. Antonio Grasso.

martedì 10 settembre 2019

Bar Europa

Nuova location per Hotel Trinacria, stasera ospiti del sig. Di Mauro al bar Europa di Acireale. Hanno relazionato Gabriella Puleo e Santo Di Mauro.

lunedì 9 settembre 2019

premio per la scrittura

CRISTALLI DI EMOZIONI Una bella esperienza quella vissuta sabato 7 settembre ad Aci Sant'Antonio alla serata "Cristalli di Emozioni", la rassegna di danza che ormai ha alle spalle diversi anni di esperienza.
Quest'anno, l'ideatrice,la maestra Gabriella Leone, ha voluto omaggiarmi di un premio come scrittore.Il premio mi è stato consegnato dal sindaco di Aci Sant'Antonio Santo Caruso. Grata ringrazio.

venerdì 6 settembre 2019

Una ragazza incantevole (titolo originale: Bewitching) di Jill Barnett Traduttore: Isabella Nanni Editore: Babelcube Genere: Romance regency Prezzo ebook: € 4,63, al momento in offerta al -25% su Amazon Prezzo cartaceo: non è al momento prevista l’edizione cartacea Data pubblicazione: luglio 2019 Serie: Magia Regency #1 Inghilterra, 1813. Che cosa può mai fare un duca quando la promessa sposa che aveva accuratamente selezionato lo abbandona piuttosto che sposarsi senza amore? Per salvare il suo orgoglio non gli rimane che sposare la prima donna che gli cade tra le braccia. Joyous Fiona MacQuarrie ha stregato il Duca di Belmore appena è apparsa dal nulla e lo ha steso… letteralmente. Quando l’orgoglio di Alec lo porta a sposarla, la giovane sconvolge la vita di questo serissimo e altezzoso duca inglese. Joy è una strega scozzese che non sempre riesce a controllare i suoi poteri magici. Ben presto la vita di Alec piomba nello scompiglio. Questa bellissima ragazza incanta chiunque gli stia intorno, accende la sua passione quando la bacia, ma rischia di causare uno scandalo mai visto con i suoi poteri magici. Stregati dalla passione, questi due cuori solitari sono i classici opposti che si attraggono in una storia irresistibilmente divertente e tenera. Questo libro è la traduzione integrale di “Bewitching”, precedentemente pubblicato da Mondadori in forma sensibilmente ridotta con il titolo “Joy la strega”. Se avete amato Joy e Alec, adorerete la traduzione integrale del testo originale e la apprezzerete a maggior ragione se vi fosse sfuggita la precedente edizione. link di acquisto https://www.amazon.it/Una-ragazza-incantevole-Jill-Barnett-ebook/dp/B07VNN6YPF/ref=asap_bc?ie=UTF8
Definita “la maestra dei romanzi dell’amore e della risata”, Jill Barnett è un’autrice di fama internazionale con oltre 8 milioni di copie cartacee vendute ed è stata spesso al vertice delle classifiche dei best seller del New York Times, USA Today, The Washington Post, e Publishers Weekly. Con l’avvento dell’era digitale Jill Barnett è stata numero 1 con i suoi 18 libri nella classifica dei titoli a pagamento più venduti su Amazon e ha venduto oltre un milione di copie digitali. In Italia alcuni suoi libri sono stati pubblicati da Mondadori.
Estratto Addolcì lo sguardo e la fissò in volto, osservandole a lungo la bocca, in silenzio. Le massaggiò le braccia e poi con un dito le inclinò il mento e la guardò dritto negli occhi. “Sposatemi.” Joy lo fissò per un minuto eterno, incapace di pensare, incapace di muoversi o parlare. Si disse che stava dando i numeri. Non poteva aver detto una cosa del genere. “Sposatemi,” disse di nuovo il duca. “Oh ...” Si mise una mano sulla bocca e fece un passo indietro. Lo aveva detto. Lo aveva detto davvero. Era morta ed era andata nel paradiso delle streghe. Con poco più del suo pollice e indice, le tirò il mento in avanti e la baciò ancora e ancora e ancora, sempre molto gentilmente. “Sposami,” le sussurrò contro la bocca. “Sposami.” “Non posso.” Ma la sua bocca traditrice cercò quella del duca. “Certo che puoi. Sei maggiorenne.” Le passò di nuovo le labbra sulle sue, sfiorandole appena la bocca. “No, voglio dire che posso, ma non posso.” Le erano appena uscite le parole di bocca quando la baciò, a lungo e profondamente, una carezza umida e languida che le fece scordare come si faceva a pensare. Le avvicinò le labbra all’orecchio. “Sarai una duchessa.” “No...” La zittì con un altro bacio, tirandola tutta contro di sé. Poi la bocca del duca lasciò la sua… “Non posso.” …e si spostò al suo orecchio. “Sposami, Joyous MacQuarrie.” “Ummmmmm.” Le sfiorò l’orecchio con la lingua facendola rabbrividire. “Non vi conosco.” Voleva guardarlo in viso e cercò di tirarsi indietro. Cominciò a baciarle il collo. “Col matrimonio risolveremo questo dettaglio. Fidati di me.” “Ma l’amore?” Si fermò vicino alla sua spalla. “Sei innamorata di qualcuno?” “No.” “Allora non c’è niente che possa fermarci.” “Ma ci siamo appena incontrati, e solo per caso.” “Si fanno in continuazione matrimoni combinati tra persone che non si sono mai incontrate.” “Ma voi siete il Duca di Belmore.” “Lo so,” le sussurrò all’orecchio ormai umido. “E tu sei scozzese.” “Ma… ma…” “Non ti piacerebbe essere una duchessa?” La sua voce profonda era così dolce, così tranquilla. Joy era ormai persa nei sogni evocati dalle sue parole. “La mia duchessa.” Lei non disse una parola. Le labbra del duca la coprivano di baci leggeri come farfalle. “Mmh?” La bocca del duca le sfiorò la tempia. “Non ti piacerebbe?” “Non ne sono sicura… Be’, voglio dire, sì… cioè, no.” “Sei senza argomenti.” La baciò ancora. Joy sospirò. “Sposami, Scozzesina.” “Sono una strega.” “La maggior parte delle donne lo diventa prima o poi.” “No. Voi non capite. Io sono una vera strega.” “E io posso essere un vero bastardo. Ci abitueremo l’uno all’altra. Non m’interessa cosa pensi di essere. Voglio che tu mi sposi.” “Non possiamo sposarci.” “Sì che possiamo. Adesso. Oggi.” “Adesso?” “Sì, adesso.” Le venne da ridere. “Non ci si può sposare come se nulla fosse.” “Sono il duca di Belmore. Farò tutto ciò che voglio,” disse con tale convinzione che Joy ne rimase sbalordita. La guardò, con il volto rilassato e occhi imperscrutabili. “Nessuno metterà in discussione il matrimonio, perché io sono il Duca di Belmore.” Non poteva dargli torto. Un duca faceva come voleva. “Vivrai a Belmore Park.” Le accarezzò la mascella con i pollici. “Ma…” “Avrai tutto ciò che vuoi.” “Ma…” “Ti piacerebbe, vero?” “Be’, sì, ma va tutto troppo in fretta.” Col dito le percorse dolcemente la linea della mascella. Le posò le labbra sulle sue e sussurrò, “Sposami, Scozzesina.” Le si chiusero gli occhi. Avrebbe fatto quasi qualsiasi cosa per sentirlo chiamarla di nuovo in quel modo. La baciò di nuovo. Dopo alcuni momenti lunghi e teneri, si ritrasse. “Come ho detto, sei senza argomenti.”

Pallino ci riprova II Parte

Un pomeriggio, certo attirato dai miagolii, in cima al tetto si affacciò un cane, era molto grosso e cominciò ad abbaiare –Vattene via, - gli gridò - se ti prendo ti faccio a pezzettini!- e abbaiava, abbaiava: Palli dal terrore si nascose sotto una trave. Poi sentì la voce di un uomo che con insistenza lo chiamò _ Tano, Tano, subito qui, corri! - e il cane, alla fine, andò via. Miciopalli uscì dal nascondiglio, era terrorizzato e ricominciò il suo pianto disperato. Il cane lo sentiva dal suo cortile e abbaiava continuamente: fu una notte movimentata, Tano abbaiava, il suo padrone lo riprendeva e Pallino piangeva. Fino a quando, nelle mattinate, il cane riuscì a liberarsi dal collare e corse verso la casa diroccata. A questo punto Giulio il padrone di Tano, accorgendosi della fuga gli corre dietro e tra l’abbaiare del suo cane e il rauco miagolare del gatto si rende conto dell’accaduto, così leva il ferro nella porta della casa semidistrutta e poco dopo il gatto trova la via di fuga e scappa. Erano le 6,20 del mattino quando Marta nel sonno sente muoversi le tegole, un tonfo e poi Pallino miagolare dietro la porta. In men che non si dica gli apre e Pallino entra: entrambi non credevano ai loro occhi, la mamma lo dava perduto. Pallino non pensava di riuscire più a sentirsi al sicuro nella sua casetta con la sua mamma. Era sfinito, senza voce, con le zampette che gli facevano male da morire, affamato e senza un filo di pancia per il digiuno: però era felice! Per molti giorni dormiva e mangiava e, in più, si faceva lisciare dalla sua mamma, senza fare storie: quanto lo aveva desiderato! Si era felice, anche stavolta era andata bene, tanta paura ma con un lieto fine!

giovedì 5 settembre 2019

Pallino ci riprova I parte

Da quella volta che Pallino era scappato la mamma si era fatta molto più attenta, non doveva succedere più, potevano prenderselo, finire sotto una macchina… Marta non voleva neanche pensarci: si era affezionata tanto a Pallino, ormai era uno della famiglia. E così cominciò ad abituarsi, prima di aprire una porta “pericolosa”, ad accertarsi dove si trovava il suo micio! Per molto tempo, con questo metodo, tutto andò bene. Pallino, dal canto suo, era uscito da quella esperienza veramente stravolto, aveva avuto seriamente paura di essere azzannato da quei cani ed era terrorizzato pensando che non avrebbe più rivisto la sua mamma. Per un po’ di tempo si tenne lontano dalle porte di uscita per paura dei passanti e delle macchine, ed ad ogni rumore si rintanava sotto il lettone o, addirittura, dentro un armadio. La mamma gli diceva sempre – ti ricordi Pallino di quando sei scappato e piangevi? non c’era la mamma! – Pallino capiva, a modo suo ma capiva, il tono della voce di mamma era particolare, e si lasciava accarezzare facendo le fusa. Non era sempre disposto a farsi lisciare, ma quando si metteva sul cuscino del divano la mamma sapeva che aveva bisogno di coccole e andava a coccolarlo. Man mano che il tempo passava Palli si era dimenticato di quello che era accaduto e, desiderando la libertà, sperava sempre di riuscire a sgattaiolare e scappare. Era un pomeriggio di primavera quando la mamma dopo aver chiuso le aperture aprì la porta del balcone che dava sui tetti, non si era ricordata di serrare la finestrella del bagno, cosa che, naturalmente, non sfuggì a Pallino che in un attimo fu sul balcone e quindi sui tetti: Marta ebbe appena il tempo di vederlo! Lo chiamò più volte, aspettò un poco ma nulla, troppo tempo era rimasto chiuso, pensò. Così rientrò in casa lasciando la porta socchiusa nel caso fosse tornato, ma passò un’ora, due, ma micio gatto non si vedeva. Quando si fece sera cominciò a piovigginare e la sua preoccupazione aumentò, diverse volte lo chiamò, gli fece il fischio con il quale amava chiamarlo…nulla. Allora dovendo uscire lasciò le tende discostate e una lampada accesa: si sentiva, così, di fargli sentire il calore di casa. Poi passò anche la notte, sperava nella mattinata che tornasse ma non fu così, si recò al lavoro con la preoccupazione nel cuore, sperava di ritrovarlo al ritorno. Pallino aveva trovato la finestra del bagno aperto e in men che non si dica si ritrovò sui tetti, tanti tetti pieni di luce e di nuove curiosità, sentiva la voce della mamma, ma era lontana… non poteva pensare a lei, aveva tante cose da vedere… dopo aver corso un poco si fermò, c’era una signora con dei bambini che ritirava la biancheria e a lui piaceva guardare, poi, però, sul terrazzo della signora salì pure un cagnolino che subito, avvertendo la sua presenza iniziò ad abbaiargli. Pallino sapeva chi erano i cani, li aveva avuti quella volta alle calcagna, così cominciò a correre a perdifiato allontanandosi, notevolmente, dal tetto della casa di mamma. Poi ad un tratto si fermò, c’erano dei gattini piccoli piccoli in un cortile, erano soli, giocavano e così si fermò a guardarli, poi si avvicinò e andò a mangiare i loro croccantini e a bere nella loro ciotola. All’improvviso arrivò un bambino che vedendolo voleva prenderlo per accarezzarlo, ma Pallino aveva paura non lo conosceva, non era abituato a vedere molte persone così ricominciò a scappare, salì sul tetto e, nuovamente, corri corri a perdifiato saltando da un tetto all’altro anche se il bambino era già lontano. Nella sua corsa all’impazzata, Pallino, non si accorse che si stava dirigendo in una casa dove il tetto era fatiscente e mezzo crollato, così appena vi saltò su, questo crollò e “Miciotto”, così lo chiamava a volte la mamma, precipitò dentro rimanendo stordito in mezzo alla polvere, pezzi di legno e calcinacci che, irrimediabilmente, caddero con lui. Di ritorno dal lavoro Marta non trovò Pallino a casa, non era tornato! Era nervosa, le altre volte quando era riuscito a scappare era ritornato dopo un’ora, era passato molto tempo ma era ancora speranzosa. Dopo pranzo prese l’ombrello e fece un giretto nel quartiere, l’abitato era composto da antiche casette, forse era rimasto in un rifugio improvvisato per la pioggia! Ogni tanto lo chiamava, fischiava… poi cominciò a piovere più forte e rientrò a casa. Quando Pallino, dopo vari giri d’ispezione, si rese conto che il luogo dove era caduto non aveva vie d’uscita si spaventò a morte, cominciò a miagolare come quando la mamma lo lasciava fuori, ma mamma non venne ad aiutarlo. Allora cominciò a saltare, voleva raggiungere il tetto e tornare a casa: ma era alto, troppo alto, Pallino non ce la faceva! Ma lui continuava, piangeva e saltava, piangeva e saltava, poi colto dalla stanchezza si addormentava: nel sonno sentiva i morsi della fame e si lamentava. Passavano in alto gli uccellini, miagolava, li chiamava, ma loro non si curavano di lui. Eppure ci doveva essere un modo per uscire, perché la sua mamma non veniva a liberarlo? Passò un’altra notte e al suo risveglio Marta si rese conto che Pallino non era ancora tornato. Prima di recarsi al lavoro decise di fare un altro giro dal lato opposto di quello che aveva fatto il giorno prima: gli fischiò tante volte, ascoltò…non sentiva il suo micio miagolare, lo avrebbe riconosciuto tra chiunque! Pallino, intanto, nonostante la fame, la stanchezza e le zampette, che a furia di saltare, gli facevano un gran male, non demordeva: miagolava, miagolava. Un gatto si affacciò ad un certo punto dal tetto lì sù in alto. – Ma come hai fatto a cadere lì, sei proprio scemo! Non hai visto che è tutto marcio?- - Io sono un micetto di casa, non ho capito, sono scappato dalla casa di mamma. Aiutami, ti prego! - - La mamma! Bamboccio! Aiutarti? Come faccio secondo te?- e detto fatto si girò e andò via. Furono molti i giorni che passarono e Marta non si rassegnava alla perdita di Pallino: gli lasciava sempre la porta aperta, lo cercava nelle stradine, girò fra gli abitanti chiedendo se qualcuno lo aveva visto… Pallino intanto, stanchissimo, continuava il suo miagolio lamentoso: ricordava la mamma di come lo trattava e della canzoncina che spesso gli cantava: Sono bello e sono carino E la mia mamma mi chiama Pallino. Sono il micio della mamma. E la mia mamma mi vuole bene Perché sono tanto bello. Pochi pochi po Pochi pochi po… Un pomeriggio, certo attirato dai miagolii, in cima al tetto ...

martedì 3 settembre 2019

Pedara - Hotel Trinacria

Interessante relazione su Hotel Trinacria da parte del dott. Arturo Bizzarro e proficua intervista all'autrice della dott.ssa Gabriella Puleo presso la biblioteca Rizzo di Pedara. Le letture a cura della dott.ssa Antonella Di Maggio. Un ringraziamento particolare va al sindaco di Pedara, Antonio Fallica, che oltre ad onorarci della sua presenza, nel suo discorso di apertura, ci ha comunicato la sua totale disponibilità, e quella della sua giunta, per veicolare la cultura. Grazie anche all'assessore Marina Consoli che ha organizzato l'evento.

Bar Europa di Acireale

Martedi 10 settembre, presso il bar Europa di Acireale di Giovanni Di Mauro sarà presentato Hotel Trinacria