domenica 23 ottobre 2022

IL PANE FRITTO E ALTRE STORIE DI CINZIA CAMINITI NICOTRA

Venerdì 28 settembre si terrà una nuova presentazione del libro di Cinzia Caminiti "Il pane fritto e altre storie". Il libro verrà presentato ad Acireale presso l'Home Restaurant "A casa di Ninetta".
Cinzia caminiti è un’artista a tutto campo. Sin da giovanissima studia canto e musica e partecipa ad importanti concorsi televisivi nazionali e internazionali incidendo alcuni LP. Nel 1980 inizia il suo percorso teatrale, il suo obiettivo è quello di diffondere la cultura popolare siciliana e a tale motivo costituisce un’associazione culturale “Schizzi d’arte” della quale è presidente e direttore artistico. La sua è un’attività aperta a 360 ° perché tiene corsi di aggiornamento e di formazione presso le scuole, prende parte a convegni giovanili con tema specifico sul folklore, storia, usi e costumi del popolo siciliano. Nel 2018 pubblica il suo primo libro ”Il pane fritto e altre storie”, il libro di cui parleremo stasera. Sono numerosi i personaggi del libro ma due spiccano in modo particolare e sono la nonna e Cinziuccia. Nonna Vincenzina racconta alla nipotina la sua vita e i fatti della sua famiglia, fatti allegri gioiosi ma anche fatti molto tristi che hanno segnato la nonna in modo particolare.
Quasi tutte le storie sono legate al cibo infatti, mentre la nonna racconta gli eventi alla nipotina, cucina e alla fine di ogni storia ci sono delle varie ricette popolari le ricette che anticamente si facevano con pochi alimenti e soprattutto con alimenti poveri. Le storie raccontate sono 15, ognuna ha un doppio titolo: quello della ricetta e quello dell’argomento trattato, per esempio “I biscotti con la liffia e il rosolio: Il fidanzamento” “I cannoli di ricotta: scongiuri e amuletti”.
Personalmente avevo già assistito alla presentazione del libro, che devo dire è stata molto interessante e avvincente, però, non avevo ancora letto il libro. Leggere il libro è un’esperienza diversa che stare a una presentazione almeno così è stato per me perché, per ogni capitolo, sembrava di essere a teatro: ogni racconto era come una piccola opera teatrale: si apre la scena e cominciano a presentarsi i personaggi che si muovono, recitano, cantano, piangono, ridono. Praticamente in pochi minuti si rimane coinvolti dalla storia e più che lettori ci si sente spettatori. E’ interessante poi trovare alla fine di ogni storia le ricette trattate nel racconto o diverse ricette messe insieme che sono le pietanze povere degli anni 60, niente a che vedere con i piatti particolari che prediligiamo oggi.