mercoledì 8 maggio 2019

Parigi non è una città è un mondo 2

Naturalmente, rilevante per la città fu la sua crescita demografica che derivava, soprattutto, dalle attività mercantili che non erano frutto di produzione propria ma di scambi commerciali. Il commercio si svolgeva, in prevalenza, attraverso la via fluviale della Senna. E’ grazie alla circolazione fluviale che i “mercanti dell’acqua” raggiunsero un’elevata potenza sociale. Parigi, dal momento della sua nascita, volgeva verso il fiume, e così magazzini, mulini, taverne, utilissimi nel commercio, si moltiplicarono di anno in anno e diedero sempre più vita al territorio urbano: praticamente era un grande cantiere in continua evoluzione. La città, quindi, crebbe in modo febbrile, per certi aspetti caotico. Parigi, nel medioevo, è un comune che si fa fatica ad attraversare a causa del reticolo di strade strutturate sull’antico cardo romano, cioè una via centrale che la percorreva nord-sud e altri lotti quadrangolari che rappresentavano i vari isolati. Era divisa in riva destra, la rue Saint-Denis e, riva sinistra, la rue Saint-Jacques. Per poter passare da una riva all’altra era un’impresa non comune. Fino al Quattrocento, Parigi, era dotata solo di due ponti che rendevano difficilissimo l’attraversamento dei numerosi carri o delle carrozze. In più i ponti fatti in legno, subivano frequenti crolli perché su di essi costruivano delle abitazioni. Passati il primo ponte si doveva attraversare la ragnatela delle viuzze dell’Ile de la Citè, il cuore di Parigi, e dopo avventurarsi verso l’altro ponte. Ma il dedalo di viuzze non era l’unico problema di Parigi, la vita era difficile anche per la presenza nel territorio di numerose bande appartenente alla malavita, composte da tipologie variegate di persone, senza fissa dimora, senza occupazione, senza scrupoli. Alcune bande erano grandi, ad esse appartenevano, prevalentemente, soldati rimasti disoccupati dopo la fine della guerra dei Cent’anni. Alcune altre, invece, erano costituite da religiosi, a causa di un numero elevato di candidati a cariche e benefici ecclesiastici molti ne rimanevano fuori e vivevano di qualsiasi espediente. C’erano, anche, molti preti erranti da una parrocchia all’altra, che vivevano esattamente come dei randagi. Le liti per le strade erano frequenti, soprattutto all’uscita delle taverne frequentate dagli sbandati e dalle prostitute, e se nella lite moriva qualcuno, l’uccisore, per sfuggire alla giustizia, rimaneva a vagabondare nei vicoli della città. Erano diffusi anche gli scioperi e i conflitti politici violenti. Nel XV secolo anche la famosa Università di Parigi attraversò una forte crisi, anche se, è giusto puntualizzare, erano presenti in città più della metà degli 8.000 studenti di tutta la Francia: centralizzazione degli studi presente anche oggi. La stessa centralizzazione è presente per la moda, la cucina, i teatri, la musica, le notti parigine. E’ proprio tutto questo che ha fatto e fa di Parigi un Paradiso terrestre, essa è “Il bello e chiaro sole di Francia”.

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