martedì 25 giugno 2019

La Medicina nel Medioevo 1

Nel Medioevo ammalarsi era una cosa veramente problematica, nonostante le arie di pomposità che i medici ostentavano. Andavano a visitare i malati che potevano permettersi di pagarli su un ronzino, vestivano con un lungo mantello rosso bordato di pelliccia, a volte azzardavano anche divinazioni sul destino della persona malata, ma di medicina sapevano ben poco. Nel Medioevo, purtroppo, anche le conoscenze mediche risentono della crisi che fa seguito al crollo dell’impero romano d’occidente.I romani avevano appreso l’arte medica dagli etruschi che già costruivano protesi odontoiatriche, negli scavi di Pompei furono trovati attrezzi da chirurgo ( bisturi, sonde, aghi…), ma le invasioni barbariche sovvertirono lo stato sociale portando alla scomparsa della classe patrizia di Roma e, di conseguenza, alla perdita delle antiche e preziose conoscenze scientifiche.
Le idee circa le origini di cure e malattie non erano comunque secolari ma basate su una generale visione della vita in cui il destino, il peccato, e le influenze astrali giocavano un grande ruolo, tanto da entrare in conflitto con la fede cristiana. L'efficacia di una cura, infatti, era più correlata alle credenze del medico, piuttosto che ad una evidenza empirica, e le guarigioni erano spesso subordinate ad interventi spirituali. C’era, quindi, una forte commistione tra malattia e peccato, l’uomo comune era fortemente convinto che Dio inviasse malattie come punizione dei peccati commessi e che, in questi casi, pentirsi e condurre una nuova vita potesse portare alla guarigione.

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