In silenzio filano fino ad arrivare nel luogo
dove Turi aveva legato l’asino con il carretto, vi salgono sopra e scappano.
Nei pressi della chiesa Mena si rende conto che la figlia non è più con
loro né con gli altri che si recano alla messa. Grida, la chiama,
impreca…ma non accade nulla. Il marito decide di cercarla in giro e chiede
aiuto agli altri uomini: si dividono, girano per le viuzze, guardano nei
cortili, nei pollai, nelle stalle… nulla. Si radunano davanti alla chiesa,
sconfitti, uno dice –Puddu, questa è di sicuro una fuitina!- Puddu si
imbestialisce, il suo piano per l’indomani era andato in fumo. – Malu Natali –
dice, - come lo dico a Mena, mi ammazza! - Si avvicinò Angelo, il pastore
e quasi timidamente disse – E’ con Turi, mio figlio, ho cercato di dissuaderlo,
ma tutti e due hanno perso la testa. Beata gioventù! – Nuccia e Turi, intanto,
abbracciati e felici andavano verso Milo dove il cugino di Turi li aspettava e
aveva preparato per loro una stanza. Gli altri, i genitori, il paese, erano
ormai lontani dai loro pensieri, erano felici, al resto ci avrebbero pensato
dopo. – Ecco Mario, mio cugino. – disse
Turi a Nuccia. - Ragazzi, ben arrivati, entrate. Buon Natale! -
Mariella Di Mauro
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