venerdì 19 luglio 2019

Il Parco Naturale dell'Etna

Il parco dell’Etna è un piccolo lembo di territorio che oltre a piccole affinità con altri parchi esistenti, si caratterizza, soprattutto, per le forti diversità proprio per il fatto di essere un vulcano attivo dal quale provengono particolarità specifiche ed uniche.
In un tempo ormai lontano, l’ambiente naturale viveva in una perfetta simbiosi con l’uomo che, nelle sue opere, si fondeva e si confondeva con esso, senza mai sfruttarlo o usarlo. Negli anni più recenti, il rapporto uomo - natura cambia, non sono più così vicini, l’azione dell’uno, da rispettosa diviene aggressione, e rapina. E’ proprio per questo che nasce l’esigenza di conservare la natura con l’idea del Parco, per proteggere questo ambiente naturale invidiato da tutto il mondo. Il parco dell’Etna si estende dalla vetta alla cintura superiore dei paesi etnei, per arrivare fino a pochi chilometri dal mare!
Il nostro è un patrimonio unico, sull’Etna coesistono colate laviche recenti con nessuna forma di vita, ove regna il silenzio e il rumore del vento, e colate più antiche nelle quali sono presenti quegli elementi che caratterizzano la nostra flora: pini, faggi, ginepri e, soprattutto, le affascinanti betulle. Scendendo più a valle, proprio sui fianchi della montagna, si trovano querce e castagni, e poi, nei terrazzamenti creati dalle braccia dell’uomo, peri, meli, viti, noccioli e pistacchi. Ognuno di loro si ambienta e caratterizza un angolo della nostra terra. Ciascuno di questi elementi ha fatto risplendere la zona il cui cresce: le mele ( quelle tipiche nostre sono le “deliziose”, “cola” e “gelato cola”, e le pere di Milo, le viti e il vino di S. Venerina e Zafferana, i noccioli, che in inverno danno l’impressione di essere un mare di lava, e che a primavera germogliano e fanno esplodere di luce la zona, intorno a Castiglione di Sicilia, del loro verde, il pistacchio ormai inteso l’oro verde di Bronte.
E’ ovvio che, immersi in questa vegetazione vivono numerosissime specie preziose di animali: il Pettirosso che in inverno, alla ricerca ti temperature più miti, scende a quote più basse. La Tortora, che arriva dall’Africa in aprile-maggio per nidificare nei nostri boschi, e ripartire prima dell’arrivo dell’autunno. La Poiana che vive in territori a vegetazione bassa per potere più facilmente trovare le sue prede: rettili, roditori, conigli. Altre specie come Allocchi o Barbagianni che si nutrono di piccoli mammiferi, vivono, abitualmente, in prossimità di caseggiati rurali abbandonati.
Un luogo affascinante il parco dell’Etna, che deve essere vissuto oltre che descritto. Luogo da salvaguardare, rispettare e assecondare, soprattutto quando l’Etna si “sveglia” e rumoreggia scuotendo i terreni impietosamente. Ma noi sappiamo che il gigante è buono e con pazienza attendiamo che riprenda il suo letargo.

Nessun commento:

Posta un commento