venerdì 26 luglio 2019

Fornazzo. Etna

L’Etna è uno dei luoghi del nostro pianeta che suscitano, in coloro che ne entrano in contatto, forti emozioni. Tutto di questo Vulcano ci emoziona, i boschi , le valli, la sua lava, si perché anche i sassi parlano, e a Fornazzo, piccolo borgo di Milo, alle pendici dell’Etna, dicono del lento scandire del tempo, dell’alternarsi delle stagioni e del duro lavoro degli uomini immutabile nel tempo. Il paesello di Fornazzo si staglia sullo sfondo del vulcano, l’aria che vi si respira è così irreale che esso sembra addormentato, soprattutto per chi “lo raggiunge dal tormento agitato delle città divorate dall’ansia”. Gli abitanti sono poco più trecento, molti di loro sono vecchi, pochi, purtroppo, i giovani, ancor meno i bambini. Però, dal volto di questa gente traspare serenità, gente, questa, che vive in simbiosi e con discrezione rispettosa della natura vista, ancora, come madre. Un posto quasi irreale, dove i bambini stanno con i vecchi e rimangono affascinati dalle loro storie, dove il postino è l’amico di tutti!
I luoghi circostanti sono quelli di sempre: abeti, larici, pini, faggi, castagni, mele… Anche i mestieri a Fornazzo sopravvivono come “U carbunaru”, che a tutt’oggi trasforma il legno in carbone.
Il borgo si trova a 800 mt di altitudine, ma arrivati lassù si avverte la magia del luogo e l’animo respira quel senso di pace di cui tutti gli angoli sono impregnati e, restando in silenzio e ad occhi chiusi, trattenendo, quasi, il respiro, si avverte, per incanto, il respiro della montagna: i fornazzesi la sentono viva.

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