martedì 12 marzo 2019

L'amore consapevole 1

la prima parte di un mio racconto.
Luigi amava il suo ministero! Nato e cresciuto a Solicchiata una delle sette frazioni del comune di Castiglione di Sicilia in provincia di Catania, paese lontano dai grossi centri, Randazzo, Castiglione, Giarre o Acireale, e dal vescovado, un borgo vuoto e senza prospettive. Nella parrocchia del Sacro Cuore, la sua parrocchia, aveva trovato un rifugio: ma la sua vocazione era vera, amava la gente e stava delle ore ad ascoltarla, anche se, ad onor del vero, la borgata che si snodava lungo la statale 120, aveva pochi abitanti, circa 600! Per sua natura era molto paziente, ma il suo essere prete lo portava ad esserlo ancora di più. Dopo l’ordinazione sacerdotale, il vescovo lo aveva destinato subito come vice-parroco prima e come parroco dopo nel suo stesso paese. La gente gli voleva bene e lui di questo ne era consapevole ed orgoglioso. “Hanno bisogno!” diceva quando riceveva qualcuno a tarda ora e già stanco. Don Luigi era veramente quello che si può definire un bell’uomo: alto, magro, capelli neri e ricci che gli davano un fascino unico, occhi azzurri, scrutatori, impassibili a volte, sornioni spesso. Parecchie delle sue fedeli ne erano invaghite, e lui lo sapeva ma quando qualcuno glielo faceva osservare faceva spallucce e sorrideva compiaciuto dicendo “Ma no!”. A trentadue anni il Vescovo decide di spostarlo dal suo paese e lo colloca come parroco di due parrocchie, Maria Santissima Annunziata di Calatabiano e la piccola chiesa di San Giuseppe della comunità di Pasteria che si trovava a pochi chilometri. Don Luigi ci sapeva fare con la gente e il Vescovo ne voleva approfittare per risollevare le sorti di questi due quartieri. Con il rammarico di tutto il paese, Luigi lascia la sua vecchia parrocchia e si stabilisce assieme alla madre nella canonica di una delle due chiese, quella più grande di Calatabiano in via Duomo. Luigi si ambientò facilmente nelle nuove realtà, era faticoso essere il parroco di due sezioni distanti fra loro e con tutte quelle persone nuove che non conosceva. Essere prete al suo paese era stato più facile! Ma lui amava la sua missione e man mano che il tempo passava erano sempre di più le persone che si avvicinavano alle attività parrocchiali, e più gente frequentava e più il suo fervore cresceva, miglioravano anche le funzioni in chiesa con più persone che lo collaboravano. Erano passati due anni e don Luigi aveva potuto celebrare un Natale come si deve: tanta gente alla novena, ogni sera “animata” da una famiglia diversa a cui era dedicata la messa.

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