martedì 2 aprile 2019

La Sicilia e gli Arabi 1

La Sicilia e gli arabi La conquista musulmana della Sicilia sottrasse la nostra terra al dominio bizantino che aveva usato l’isola solo come una provincia da sfruttare, proprio come era avvenuto al tempo dei romani, quando esisteva solo il sistema latifondista e la monocoltura del grano che impoveriva la terra. La composita popolazione siciliana, dagli abitanti più antichi, quali sicani, siculi… mescolati a seguire con fenici, greci, romani e, ultimi, i bizantini, si sovrappose ai nuovi invasori: arabi, berberi, Persiani, in poche parole i musulmani. Il metodo di governo dei nuovi venuti era vario, esso spaziava dall’autonomia alla schiavitù; agli abitanti era concesso conservare la fede cristiana a condizione che la loro convinzione non diventasse atto pubblico, e, che, ogni cristiano versasse una tassa all’autorità musulmana. C’è, però, da dire che, durante il periodo di sottomissione agli arabi, la Sicilia vide rifiorire molte delle sue attività, soprattutto quelle agricole ed artistiche. Ne sono esempio le città, e quindi il comprensorio, di Palermo e Caltagirone. Palermo I greci avevano chiamato Palermo “Panormus”, cioè, tutta porto, proprio per la sua grande insenatura che fungeva da porto e, attorno al quale, sorgeva la città. Gli arabi storpiarono il nome in “Balarmuh” e fu proprio quello il nome che la città prese per sempre!...

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